Oggi pomeriggio, in Consiglio straordinario regionale del Lazio sulla sanità, la maggioranza ha spazzato via anni di lavoro a favore della lotta ai tumori e alla relativa prevenzione, a danno innanzitutto dei cittadini.

Il Consiglio regionale ha infatti respinto alcuni nostri ordini del giorno, in alcuni casi già approvati in commissione persino dal partito di maggioranza, il Pd: una vera e propria strage, senza alcun beneficio per il Lazio. Ed un pugno nello stomaco verso i tanti malati, attuali e futuri, della nostra Regione.
Vediamoli nel dettaglio:

1) Accordo di legislatura per la corretta ed uniforme presa in carico e cura del paziente oncologico e onco-ematologico: bocciato senza discussione e senza alcuna motivazione addotta. Ricordiamo che è un accordo scritto da 23 associazioni di pazienti oncologici, approvato all’unanimità dal Parlamento italiano. Contro questo ordine del giorno hanno votato contro anche i membri dell’intergruppo consiliare “uniti contro il cancro“!

2) Potenziamento della Rete Oncologico geriatrica su tutto il territorio regionale ed adozione entro fine 2019 del Piano Oncologico Regionale: anche questo bocciato senza discussione e senza alcuna motivazione.

3) Verifica dello stato di dotazione tecnologica delle strutture pubbliche e rinnovo delle apparecchiature di radioterapia oncologica su tutto il territorio regionale: bocciato senza discussione e senza alcuna motivazione. Tutti atti presentati dal nostro portavoce M5S Lazio, Davide Barillari.

Accanto a questi, è stato bocciato anche l’ordine del giorno sul ripristino della UOS di prevenzione oncologica, presso Palazzo Baleani a Roma, per la diagnosi e le cure presso il centro di senologia del policlinico Umberto I, presentata dalla nostra portavoce Valentina Corrado.
Persino l’ordine del giorno sull’applicazione della legge in materia di salute nello sport che prevede la creazione del libretto sanitario telematico dello sportivo, presentato dalla nostra consigliera Francesca De Vito, è stato bocciato senza alcuna remora.

Oltre all’ordine del giorno che ricalca il senso dell’intervento della consigliera e capogruppo Roberta Lombardi, presentato da Devid Porrello: un atto fondamentale sul commissariamento politico del commissario alla sanità, ovvero Zingaretti, come esposto oggi in Consiglio dal gruppo 5Stelle. Un atto che non ha la pretesa di escludere il commissario ma di condividere le scelte che il commissario ad acta è portato a fare sull’uscita o meno dal commissariamento e dal piano di rientro per la nostra Regione: anche qui una bocciatura senza discussione e che ci mette nelle condizioni di capire che la maggioranza in Regione Lazio, vuole lavorare da sola, senza alcun contributo da parte delle altre forze politiche.

È grave l’atteggiamento del Partito Democratico in aula, perché dimostra di non avere a cuoreancora una volta – la prevenzione nella lotta al cancro del seno in uno dei pochi centri di eccellenza, un luogo davvero deputato all’assistenza territoriale tanto declamata dalla giunta Zingaretti; di non interessarsi alla battaglia contro i tumori, tout court; e di non avere interesse al lavoro collettivo e democratico all’interno di un organo di discussione come il Consiglio regionale. Ordini del giorno, lo ricordiamo, che persino il centrodestra aveva sostenuto anche con dichiarazioni di voto a sostegno.