Ieri come M5S Lazio, abbiamo denunciato le quattro nomine per il Corecom, calate dall’alto dal Presidente dell’aula del Consiglio regionale Mauro Buschini, al quale il nostro portavoce Davide Barillari aveva chiesto di riconsiderare il decreto già emesso perché quelle nomine sono in conflitto di interessi e destano perplessità, come gli stessi uffici regionali hanno riconosciuto.

Poco fa, in aula consiliare, il nostro Davide Barillari, ricevuta la possibilità di intervenire, è stato censurato quando ha presentato nuovamente la questione delle nomine del Corecom. Buschini, che presiedeva l’aula, ha fermato il nostro consigliere regionale, impendendogli quindi di continuare la sua argomentazione.
Come M5S abbiamo il dovere di denunciare, quindi, quanto attiene alla questione delle nomine, visto che il presidente dell’aula non ha interesse ad ascoltare le nostre osservazioni.

La legge 13/2016 sancisce, chiaramente: “i componenti del Corecom sono scelti tra soggetti che diano GARANZIA DI ASSOLUTA INDIPENDENZA DAL SISTEMA POLITICO”. Eccovi le osservazioni sulle nomine:
Federico Giannone (proposto da Stefano Parisi): referente del Circolo Montesacro-Serpentara di “Energie per l’Italia”.
Roberto Giuliano: candidato in Forza Italia nel 2018, lista di Rieti.
Iside Castagnola: Eletta Consigliere PD del I Municipio di Roma nel 2013, eletta nel 2014 nell’Assemblea regionale del PD.
3 su 4 sono riconducibili direttamente ai partiti.
Il quarto (Oreste Carracino) è in palese conflitto di interesse avendo lavorato per Telecom Italia Mobile, società contro la quale il Corecom svolge quotidianamente cause di conciliazione.
Alla luce di queste considerazioni, il Corecom ha subito l’applicazione del manuale Cencelli ed ora è lottizzatto: 2 nomine alla destra e 2 nomine alla sinistra. Le famose stampelle su cui regge la maggioranza.
Il Corecom da oggi non sarà più garante dell’ indipendenza dell’informazione regionale.