Come M5S Lazio abbiamo appena inviato quattro lettere di chiarimento e disposto un’interrogazione parlamentare per chiarire, ci auguriamo in modo esaustivo, il problema delle nomine stile Cencelli per il Co.re.Com: un organo che è stato svuotato di senso e occupato con nomine politiche di chiara matrice spartitoria!

A questo infatti è stato ridotto il Co.re.Com, ovvero il Comitato regionale per le comunicazioni che svolge funzioni di governo e controllo del sistema delle comunicazioni sul territorio della Regione Lazio, dirimendo e conciliando le controversie delegate dall’AGCOM tra gli operatori telefonici e i cittadini.

Il comitato è stato colpito nelle scorse settimane da quattro nomine, da parte della presidenza del consiglio regionale, per il rinnovo dei suoi componenti, che sono purtroppo espressione della politica: Roberto  Francesco Giuliano è stato candidato nel 2018 per Forza Italia, Federico Giannone è referente della forza politica “Energie per l’Italia”, sempre vicino al centrodestra; Iside Castagnola è nella direzione regionale del Partito Democratico del Lazio ed ex consigliere del I Municipio di Roma; Oreste Carracino è in possibile conflitto di interessi, come riconosciuto per lui (e per gli altri) anche dagli uffici regionali competenti.

Queste nomine, e lo abbiamo denunciato più volte, sono da manuale Cencelli: una vera spartizione tra due forze politiche, che non tiene conto dei requisiti espressi dalla legge regionale 13/2016, ovvero la norma che disciplina il riordino dell’informazione e della comunicazione.

Il nostro Davide Barillari, presidente della III Commissione consiliare permanente Vigilanza sul pluralismo dell’Informazione, ha chiesto più volte chiarimenti alla presidenza del consiglio regionale che ha emanato le nomine, l’onorevole Mauro Buschini, ma egli ha eluso i nostri quesiti sulle criticità delle nomine, presentati dal portavoce Barillari, respingendo anche le pur legittime richieste di chiarimento in aula, sempre presentate dal nostro consigliere portavoce.

Ora è giunto il momento di coinvolgere quindi tutti i soggetti interessati in un chiarimento più complessivo della vicenda: il nostro Barillari si è infatti rivolto con una lettera all’ufficio di Presidenza del Consiglio ed ai suoi membri, chiedendo un incontro per discutere nel merito della grave situazione del Co.re.com; ha inviato una lettera al Presidente Nicola Zingaretti, allo stesso Mauro Buschini e al vice presidente Daniele Leodori, segnalando al governatore del Lazio che non solo le nomine compiute sono fonte di grandi perplessità, e sulle quali si chiedono lumi, ma che la presidenza del Co.re.Com va rinnovata, poiché sotto commissariamento e nei termini del rinnovo già scaduti, ascoltando il parere della commissione consiliare permanente competente su vigilanza e pluralismo.

E le richieste di chiarimenti non finiscono qui: è stata infatti inviata una lettera anche ai presidenti dei gruppi consiliari in Regione Lazio, spiegando che le criticità – riscontrate anche dagli uffici regionali – sono state segnalate per tempo alla Presidenza del Consiglio regionale, nella persona di Mauro Buschini; è stata inviata anche una comunicazione al coordinamento italiano dei Co.re.Com, al suo presidente nazionale Filippo Lucci, nonché al Presidente dell’AGCOM, Angelo Marcello Cardani, per conto del quale organo il Co.re.Com Lazio agisce in delega, proprio per spiegare quanto accaduto e richiedere un incontro.

E altre tre comunicazioni sono state infine inviate all’Ordine dei giornalisti del Lazio, a Stampa Romana per richiedere un incontro; e una lettera all’ufficio servizi giuridico per approfondire e non lasciare ad un’interpretazione di parte, il requisito di assoluta indipendenza cui devono dotarsi i nominati, le cause di non conferibilità e compatibilità dell’incarico.

A complemento di tutte queste azioni, quale decisione politica necessaria, il nostro Davide Barillari ha preparato una interrogazione a risposta immediata sulla nomina dei componenti del Co.re.Com Lazio, per chiedere al presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti e alla giunta regionale, quali strumenti sono stati posti in essere per accertare e verificare il reale possesso dei requisiti dei nominati, stante le perplessità comunicate anche dagli uffici regionali.

Le nomine spartitorie non fanno solo male ai cittadini, ma sono un gesto di offesa alle istituzioni e alla politica, nei confronti della quale i cittadini potrebbero riporvi nuova fiducia se non vi fossero azioni come queste!