Sono cento gli indagati all’Ospedale G.B. Grassi di Ostia per aver permesso ad amici e parenti di sottrarsi al pagamento del ticket per fare analisi del sangue, urine e radiografie. Un sistema che mette in ulteriore difficoltà la sanità regionale e su cui presentammo una mozione in consiglio regionale che la giunta ha ignorato!
Le accuse rivolte ai 100 dipendenti sono truffa ai danni dello Stato e falso. Gli indagati sono medici, infermieri, impiegati dell’ospedale di Ostia: un malcostume radicato e che indigna ancora di più se si pensa a tutti quei cittadini della Regione Lazio che non riescono a fare un esame senza dover aspettare mesi e che in questo modo sono stati beffati!

Per la nostra regione questo è uno scandalo senza precedenti e di cui come M5S abbiamo provato a far luce, già diversi mesi fa, con una mozione molto dettagliata e su cui la giunta guidata da Zingaretti non ha mai preso una posizione, rifiutandosi di discuterla ed ovviamente calendarizzarla!

Nella nostra mozione avevamo messo in evidenza alcuni punti critici che risuonano ora all’interno dell’inchiesta dei magistrati: l’indagine infatti smaschera l’esistenza di una corsia preferenziale, concessa in virtù di relazioni tra pazienti parenti o amici. I dipendenti indagati, infatti, digitavano il nome dell’amico o parente, e lo registravano come soggetto avente diritto all’esenzione del ticket. Fatto questo passaggio il paziente privilegiato poteva fare una visita oculistica, una lastra o un qualsiasi esame dribblando i controlli, aggirando il Centro Unico Prenotazione del laboratorio analisi.

E noi questo lo avevamo evidenziato nell’aspetto che riguarda il personale dell’ospedale: sulle posizioni organizzative a vantaggio di personale senza evidenze di merito; sull’estrema carenza di organico e la turnazione elevata, sui trasferimenti ingiustificati o assegnazioni improprie presso la casa della salute o altre strutture territoriali periferiche.

Ed anche rispetto alle rappresentanze sindacali avevamo posto dei dubbi, sempre nella nostra mozione: c’erano promozioni e mobilità interna senza bando o con scarsa trasparenza e questo è uno dei segnali dell’utilizzo clientelare delle posizioni organizzative che deve destare attenzione! Invece la giunta ha fatto finta di nulla.

Nella nostra mozione, che trovate scaricabile a questo link, e che probabilmente faremo seguire da altri atti di cui vi diamo nota, ci sono molte informazioni utili per capire la situazione dell’ospedale finito nella scure dei magistrati.

Ci auguriamo che le autorità inquirenti accertino quello che davvero è successo e diano seguito all’iter giudiziario relativo: perché la sanità del Lazio, già in pessime condizioni, non può essere lasciata alla mercé di dipendenti approfittatori e che hanno truffato lo Stato, cioè tutti noi.