Scelta in controtendenza con disposizioni nazionali e regolamento votato in Consiglio regionale
Roma, 12 maggio – “Abbiamo chiesto che la seduta della V Commissione, convocata in presenza alla Pisana per oggi alle ore 15.30, avvenisse in modalità telematica, come avvenuto finora per tutte le altre commissioni e nel rispetto di quanto previsto dalle recenti norme nazionali riguardo alle misure di sicurezza per contenere l’emergenza sanitaria covid19, in particolare il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri dello scorso 26 aprile che infatti raccomanda ‘il massimo utilizzo della modalità di lavoro agile’ laddove possibile come appunto in questo caso”. Così la consigliera regionale M5S del Lazio, Gaia Pernarella, vicepresidente della Commissione Cultura. “Oltre che una scelta di buon senso, per la tutela della salute pubblica e per garantire la massima partecipazione possibile da parte di consiglieri, giornalisti e addetti ai lavori, visto che la sala ha una capienza limitata, la modalità telematica – aggiunge la Francesca De Vito, consigliera 5stelle in V Commissione – avrebbe rappresentato una scelta coerente, non solo con le norme nazionali, ma anche con la modifica del regolamento votato in Aula in Consiglio regionale la settimana scorsa proprio per garantire la ripartenza a pieno regime, e in sicurezza, delle attività istituzionali della Regione Lazio; anche se di fatto ad oggi il regolamento non è ancora formalmente diventato esecutivo. Il centro destra, che è alla presidenza della V Commissione, non è stato in grado di recepire, in un’ottica di buon senso oltre gli steccati politici, quanto disposto da Governo nazionale e Consiglio regionale. Probabilmente ha preferito continuare ad essere coerente con se stesso e con la propria condotta messa in scena strumentalmente durante lo scorso consiglio regionale uscendo dall’Aula e rifiutando così di votare il regolamento che consentirà lo svolgimento in modalità telematica del Consiglio regionale, in casi di emergenza come quello che stiamo vivendo in questo periodo. A quanto pare vale più la propria battaglia politica che la tutela della salute pubblica e della partecipazione”.