L’emergenza Covid19 ha reso finalmente chiare a tutti le falle del nostro Sistema Sanitario e l’importanza di dare alla Sanità pubblica un ruolo di primissimo piano. Per far ripartire il Lazio su un nuovo modello di Sanità abbiamo presentato e fatto approvare, in occasione del consiglio regionale straordinario sull’emergenza coronavirus, un ordine del giorno, a prima firma del consigliere Loreto Marcelli, con il quale  si identificano una serie di azioni da mettere in campo nella fase post-emergenza.

  • Più assunzioni e una rete ospedaliera ‘anti contagio’ – Prioritaria è l’implementazione delle assunzioni di personale sanitario e socio-sanitario attingendo a graduatorie di professionisti idonei risultanti da concorso e la creazione di una nuova forma della rete ospedaliera e socio-sanitaria in modo da eliminare totalmente l’eventualità di una promiscuità tra strutture Covid e no-Covid. A tal proposito si potrebbero riattivare le strutture sanitarie territoriali chiuse o non totalmente al pieno della loro capacità trasferendo in tali edifici i soggetti contagiati e gli asintomatici in sorveglianza. Va portato a compimento il progetto Numero Unico di Emergenza (Nue) rendendolo operativo in tutto il territorio regionale e strutturare  e vanno potenziati i servizi che si occupano di verificare il rispetto delle procedure di prevenzione, controllo e sicurezza affinché siano assicurati il rispetto dei protocolli del Seresmi nelle strutture ospedaliere, socio-sanitarie e soprattutto nelle Rsa.
  • Un Piano ‘sblocca liste d’attesa’ per visite e screening – Per far sì che le  attività ambulatoriali e gli interventi in elezione riprendano in tutta sicurezza va predisposto un piano operativo, attivando liste con un numero definito di prestazioni in overbooking. Allo stesso modo vanno riattivate le visite ambulatoriali programmate, gli screening oncologici ed i controlli propedeutici alle attività chirurgiche, secondo classi di priorità. Le ASL dovranno redigere un piano di programmazione dell’attività, anche attraverso il ricorso al privato convenzionato che dovrà essere disponibile ad assolvere le richieste di prestazioni provenienti dalle singole Aziende Sanitarie Locali. Ciò consentirà di evitare il collasso totale delle liste d’attesa, che presentavano forti criticità già prima del lockdown e che, dopo settimane di sospensione rischiano di allungarsi in maniera esponenziale.
  • Estendere USCA e applicazione ricetta dematerializzata – Le attività delle Unita Speciali di Continuità Assistenziali (USCA) devono essere ampliate affinché venga potenziata l’assistenza territoriale ai soggetti più fragili, così come va ampliata la platea dei medicinali e delle funzioni prescrivibili tramite ricetta dematerializzata  per arrivare a servirsi quindi solo della tessera sanitaria per ritirare quanto prescritto dal medico.
  • I test sierologici per indagine di sieroprevalenza devono essere estesi anche agli operatori ecologici del settore rifiuti e agli autisti del trasporto pubblico locale, ovvero a tutti soggetti che come il personale delle  forze dell’ordine e di polizia municipale, svolgono un servizio di pubblica utilità.
  • Aggiornare Piano Pandemico regionale – Infine, affinché non si arrivi impreparati ad un’altra eventuale pandemia, va aggiornato il Piano Pandemico della Regione Lazio così come prevede la legge, visto che l’ultimo risale a più di dieci anni fa (approvato nel 2008 e integrato nel successivo decreto del commissario ad Acta nel  2009).

Scarica qui il testo integrale dell’ordine del giorno approvato in Consiglio