Un impianto di compostaggio finalizzato alla produzione di biogas nei pressi del comprensorio archeologico di Minturnae è una scelta scriteriata, tanto più se si considera la volontà da parte del Mibact di inserire l’area e la via Appia antica tra i siti UNESCO e la una nuova logica di turismo di prossimità generato dall’emergenza Covid che, ci impone ancor più di prima la necessità di valorizzare e promuovere il nostro patrimonio culturale.

E’ da questa considerazione che parte un’interrogazione a risposta scritta che la  nostra consigliera Gaia Pernarella ha presentato al Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, all’assessore al Ciclo dei rifiuti e impianti di trattamento, Massimiliano Valeriani e all’assessore all’Ambiente, Enrica Onorati.

Se prima della diffusione del virus il Lazio poteva contare solo sul 14, 28% di turismo autoctono, oggi abbiamo la possibilità di incrementare questa percentuale, a condizione che riusciremo a preservare le bellezze del nostro territorio e le loro peculiarità.

Al netto di tutte le considerazioni sulla sentenza del Tar che ha impugnato il parere del Consiglio dei Ministri, il quale aveva bloccato di fatto ogni possibilità di nascita dell’impianto, non si può prescindere dal parere negativo della Soprintendenza archeologica del Lazio e dell’Etruria Meridionale, nè possiamo permettere che oltre 30mila tonnellate di rifiuti organici possano essere accolti a duecento metri in linea d’aria da quello che è un comprensorio archeologico dal valore inestimabile.

Se davvero la volontà è quella di incentivare il turismo intra-regionale, bisogna rivedere alcune opzioni, che se già prima della diffusione del virus suscitavano numerose perplessità, ancor più ora appaiono lontane dall’applicazione di un modello che metta al primo posto il valore artistico, storico, culturale ed ambientale dei territori del Lazio.