Roma, 1 giugno – “La sentenza del TAR che ha disposto l’annullamento della Determinazione Dirigenziale  capitolina con cui si è tentato di mettere ordine sui Piani di Zona, per far sì che non venissero più utilizzati criteri disomogenei e difformi nelle tabelle dei prezzi massimi di cessione, sembra essere alquanto tardiva e poco congrua rispetto alle motivazioni riportate.

Sono certa che il Comune di Roma farà appello al Consiglio di Stato, per fare in modo che possa andare avanti l’impegno finora sostenuto e che nessuno prima aveva mai preso, per ridare dignità a migliaia di famiglie vittime di speculatori senza scrupoli.

Pur senza entrare nella sostanza dei tecnicismi, mi sento di dire che con questa sentenza sembra che non si sia entrati nel merito ed un esempio fra tutti è il criterio dell’applicazione dell’indice ISTAT, che nelle varie tabelle presentate all’ufficio viene a volte calcolato sulla base di quello provinciale, a volte con riferimento a quello nazionale in vigore dal 2009. Desta meraviglia il fatto che, nella Sentenza non si dia conto della circostanza che dal 2009 l’indice ISTAT non esista più.

Il Comune di Roma ha avuto il coraggio di intervenire per fermare quell’ondata speculativa che nel tempo ha sottoposto migliaia di famiglie ad un vero e proprio calvario per l ‘affermazione dei propri diritti schiacciati da una non corretta applicazione delle norme. Una situazione  che ha consentito che gli immobili realizzati in edilizia residenziale pubblica venissero immessi sul mercato a prezzi superiori a quelli di mercato e che ha prodotto sfratti, procedure esecutive e impossibilità di pagare mutui ed affitti.

Questo impegno non può essere vanificato da una sentenza che sembra presentare rilevanti incongruità e che va impugnata perché difendere i diritti dei più deboli è un obbligo morale al quale non possiamo sottacere”.

Così in una nota Roberta Lombardi, capogruppo M5S alla Regione Lazio, Presidente Commissione Speciale Piani di  Zona