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Roma, 5 giugno – La Regione Lazio deve esprimersi con delle linee di politiche energetiche al passo con i tempi ed è impensabile che il Piano energetico regionale, oltre che essere stato redatto su dati che risalgono al 2014, non contempli le Comunità Energetiche che rappresentano uno strumento innovativo per la produzione e il consumo  di energia che potrebbe soppiantare o sostituire in parte la produzione di massa, servendo interi territori.

Queste alcune delle osservazioni fatte oggi nel corso della Commissione Lavori Pubblici che aveva in esame il documento, dai consiglieri M5S Devid Porrello e Silvia Blasi.

“Suscita numerose perplessità – ha aggiunto Devid Porrello – il forte legame presente nel PER tra impianti a biogas e la lavorazione della frazione organica dei rifiuti solidi Urbani, così come la questione della decarbonizzazione e dell’affrancamento dalle risorse fossili. Quanto all’aggiornamento del Piano, va rivisto il punto che prevede che sia la Giunta a fare la revisione biennale. Un documento di tale importanza non può non essere rivisto in un quadro di collaborazione con il Consiglio regionale”.

“Un documento di programmazione e pianificazione come il Piano energetico regionale – ha sottolineato Silvia Blasi – agisce su un fronte che necessariamente smuove interessi economici enormi a fronte di un alto impatto ambientale sui territori. L’esempio viene dalla provincia di Viterbo che ha tra i più bassi consumi energetici del Lazio, ma si ritrova nella condizione di  subire il più alto impatto ambientale  di servitù energetica, con le centrali di Montalto di Castro e la Centrale Enel di Civitavecchia, due impianti su cui servirà un focus specifico con audizioni dedicate.  Altro tema da affrontare è l’espansione degli impianti fotovoltaici a scapito dei terreni agricoli, vista l’autorizzazione, da parte della Regione, di un mega impianto da 250 ettari a Pian di Vico”.

 

Così in una nota il Gruppo consiliare M5S alla Regione Lazio.