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Presentata un’interrogazione per fare chiarezza su controlli e su operato dell’ASL Latina

Roma, 11 giugno – “La vicenda delle 20 tigri partite da Latina con una autorizzazione della ASL e destinate presumibilmente ad un traffico illecito di animali verso la Cina va chiarita, così come va chiarito come mai con i soldi pubblici si sia dovuto provvedere a risolvere un problema dovuto ad una mancanza di una azienda privata”.

Così la capogruppo M5S alla Regione Lazio, Roberta Lombardi che ha presentato un’interrogazione alla Giunta regionale, in merito alla brutta storia del carico di tigri bloccato alla frontiera polacca a causa delle mancate autorizzazioni e delle condizioni pietose in cui versavano gli animali.

L’episodio risale a qualche mese fa quando il carico è stato fermato in Polonia dopo che le autorità hanno riscontrato la mancanza di un documento, il Modello 41, necessario per far proseguire il viaggio degli animali, così come previsto da regolamenti internazionali. Con un’ulteriore ispezione sono venute alla luce le condizioni indegne in cui erano tenute le tigri, stipate in gabbie talmente piccole da non permettere loro di poter stare in piedi e con la conseguente impossibilità di provvedere a nutrirle e abbeverarle. Proprio a causa di tali condizioni purtroppo uno degli animali è morto.

A tutto ciò si aggiunge che all’indirizzo dello zoo verso il quale erano dirette le tigri ci sarebbe in realtà un negozio di liquori. A seguito del fermo, un veterinario della ASL di Latina si è dovuto recare sul luogo del sequestro per consegnare il documento che risultava mancante.

“La Giunta – continua Lombardi – ponga in essere tutte le azioni necessarie a capire quali attività di controllo siano state effettivamente poste in essere della Asl di Latina prima di autorizzare un trasporto che si presenta come una vera e propria barbarie.

La Regione deve spiegare, tra le altre cose, come mai il veterinario pubblico che ha autorizzato dal punto di vista sanitario e di benessere animale il trasporto con proprio timbro, non abbia verificato l’adeguatezza delle gabbie e del mezzo di trasporto degli animali, l’effettiva durata del viaggio di gran lunga superiore a quella dichiarata, la veridicità di quanto dichiarato rispetto alla destinazione e perché, e con quali spese, se in servizio o in ferie, un ufficiale pubblico veterinario Asl si sia recato personalmente in Polonia per risolvere il problema causato dai trasportatori.

Purtroppo – conclude la consigliera 5stelle – accade molto spesso che molti animali siano oggetto di traffici illeciti, agevolati dall’assenza di un’adeguata normativa che tutela, in particolare, quelli nati e cresciuti in cattività e sappiamo anche quanto una tale incivile pratica possa costituire un potenziale rischio sanitario per le persone. Gran parte delle epidemie, come quella del Covid-19, per quanto emerso sino ad oggi, sono nate da zoonosi e si sono diffuse proprio a causa dello sfruttamento degli animali.

Mi auguro che su questa brutta storia vengano accertate le eventuali responsabilità e si ricorra ai provvedimenti del caso nei confronti di chi, per leggerezza o altro, ha permesso tutto questo”.