Le cifre: 1800 ricorsi alla Corte Costituzionale, in media 106 l’anno, da 2001 al 2018 prodotti dalla riforma di stampo leghista

Roma, 6 luglio – “Il problema del nostro Paese non è solo se usare oppure no i fondi del MES. L’Italia ha più gravi e profondi problemi che si chiamano: burocrazia, inflazione e superfetazione legislativa e sovrapposizioni di competenze. Il Titolo V della nostra Costituzione va riformato e non c’è tempo da perdere. Solo così possiamo garantire un futuro a questa Istituzione e al nostro Paese”. Così Roberta Lombardi, capogruppo M5S in Regione Lazio, durante il suo intervento in Aula per i 50 anni del Consiglio regionale del Lazio rivolgendosi a Zingaretti, nella duplice veste di governatore regionale e segretario nazionale del Pd. “Il dramma di questa pandemia mondiale ci ha fatto capire che ‘l’unione fa la forza’ e che quindi 20 sistemi sanitari regionali non fanno la forza ma la debolezza del nostro Paese. – ha detto Lombardi – In questi anni per seguire le sirene leghiste abbiamo regionalizzato ciò che non poteva e non doveva essere regionalizzato e tra questi beni essenziali c’è quello primario della salute. Per tacitare queste pulsioni federaliste, nel 2001 il centro sinistra si è reso responsabile di una riforma del Titolo V della Costituzione che dire scandalosa è dire poco. Una riforma scritta male che ha prodotto dal 2001 al 2018 ben 1800 ricorsi alla Corte Costituzionale: una media di 106 ricorsi l’anno. La cosiddetta ‘autonomia differenziata’, secondo autorevoli costituzionalisti, non farà che aggravare ancora di più il contenzioso tra Stato e Regioni”.

 

Così in una nota Roberta Lombardi, Capogruppo M5S alla Regione Lazio