Urge ‘tagliando’ su digitalizzazione scuole e su uso fondi nazionali, i 37 milioni per il Lazio da bando Infratel

Roma, 22 ottobre – “Convocare con urgenza tutti i soggetti pubblici e privati, dal Garante dell’Infanzia della Regione agli operatori delle Tele Comunicazioni, operanti nel Lazio per l’attuazione del Piano banda larga e ultralarga nazionale e regionale e fare così un ‘tagliando’ alla digitalizzazione delle nostre scuole, con il duplice obiettivo di valutare se i 37 milioni, stanziati dal Governo e destinati alla nostra Regione attraverso il bando Infratel, siano sufficienti a garantire un’adeguata connettività delle scuole pubbliche del Lazio e verificare quale sia lo stato delle infrastrutture digitali in tutta la regione, visto che ancora oggi ci sono territori privi di una connessione sufficiente a coprire le attività ordinarie e che pertanto avrebbero ancora più difficoltà a sostenere lo sforzo straordinario della didattica a distanza”. Questo, in sintesi, il contenuto della lettera a firma di Roberta Lombardi, capogruppo M5S in Regione Lazio, rivolta ai presidenti delle due Commissioni competenti, rispettivamente Sviluppo Economico e Lavori Pubblici, alla Pisana. “Fermo restando che l’obiettivo prioritario dev’essere garantire la didattica in presenza, perché le scuole sono un luogo sicuro relativamente al rischio contagio, e che l’azione di prevenzione va invece focalizzata sui mezzi pubblici, bisogna in ogni caso fare i conti col rischio concreto che, a causa dell’acuirsi dell’emergenza covid, si torni alla didattica a distanza, parzialmente, come sta già avvenendo, o totalmente. – spiega Lombardi – Una scelta da scongiurare ma per la quale dobbiamo dimostrare di essere pronti, così come di fatto non siamo, allo stato attuale”. “Eppure già lo scorso 14 maggio con il mio ordine del giorno, approvato nel consiglio regionale straordinario dedicato all’emergenza covid, ho impegnato la Giunta Zingaretti a ‘prevedere uno specifico fondo del bilancio regionale dedicato al potenziamento e alla manutenzione della connettività degli Istituti di ogni ordine e grado, oltre che dei costi di mantenimento delle piattaforme didattiche’ e a ‘monitorare le aree non coperte da adeguata connessione internet, avviando accordi con società di telecomunicazione in grado di erogare il servizio, anche in via sperimentale, con connessione internet veloce a banda ultra-larga via radio’. Da allora poco o nulla è stato fatto in tal senso. Direi che è giunta l’ora di attivarsi, prima che sia troppo tardi e di ritrovarci con una didattica a distanza, di fatto inadeguata a garantire il diritto allo studio dei nostri figli previsto dalla Costituzione”, conclude Lombardi.