Il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, ribadisce anche oggi l’importanza del tracciamento dei soggetti positivi come una misura fondamentale nel contenimento del contagio: uno strumento in più, nel contrasto alla diffusione del virus e l’app Immuni, che ci segnala, nel pieno rispetto della privacy, se siamo venuti in contatto con delle persone risultate positive al coronavirus.

In seguito alle molte segnalazioni da parte degli operatori sanitari che lamentavano linee guida non chiare a livello regionale per le procedure da adempiere per sostenere il sistema di tracciamento rappresentato da Immuni, abbiamo presentato una interrogazione a prima firma del nostro Loreto Marcelli, vice presidente in Commissione Sanità, rivolta al presidente della Regione Lazio, Zingaretti e all’Assessore alla Sanità D’Amato per conoscere quali atti abbia adottato la Giunta da giugno in poi per sostenere, dal punto di vista procedurale, il sistema di tracciamento tramite ‘Immuni’, se siano state dettate linee idonee al personale sanitario, cosa è stato fatto per potenziare le squadre di intervistatori, e se, alla luce degli ultimi eventi, si è data necessaria comunicazione sempre al personale sanitario degli obblighi derivanti dal DPCM del 18 ottobre.

Infatti, in base all’ultimo DPCM dello scorso 18 ottobre, “al fine di rendere più efficace il contact tracing attraverso l’utilizzo dell’App Immuni, è fatto obbligo all’operatore sanitario del Dipartimento di prevenzione della azienda sanitaria locale, accedendo al sistema centrale di Immuni, di caricare il codice chiave in presenza di un caso di positività” si è inserita l’obbligatorietà da parte dell’operatore sanitario di caricare il codice chiave perché sono state molte le segnalazioni in cui gli operatori stessi lamentavano linee guida non chiare a livello regionale per le procedure da adempiere. Il sistema in cui immettere il codice chiave è il medesimo sistema statale della Tessera Sanitaria che già viene utilizzato su tutto il territorio nazionale.

Soprattutto in questo momento in cui l’emergenza sanitaria covid19 mette di nuovo a dura prova il sistema sanitario e la tenuta dell’intero tessuto economico e sociale del nostro Paese, è fondamentale che ognuno faccia la propria parte per consentire la piena operatività di tutti gli strumenti disponibili, in primis l’app Immuni’ che, garantendo all’utente l’anonimato e senza raccogliere alcun dato sulla geolocalizzazione, può permettere di mappare, e quindi contenere, le possibili evoluzioni dei contagi. Garantire questo servizio non è solo un obbligo legato all’ottemperanza dei decreti nazionali ma è un obbligo morale, per la tutela della salute pubblica.