I lavoratori non paghino il prezzo di eventuali errate gestioni

Roma, 5 novembre – “La grave situazione che vede i lavoratori del Nomentana Hospital in cassa integrazione, va presa di petto per non lasciare 250 famiglie nell’incertezza economica in un momento già così duro per tutti, ma al tempo stesso va affrontato con decisione il problema della sicurezza e dei controlli sia nella struttura in questione che verso tutti i soggetti accreditati”.

Così in una nota i consiglieri del Movimento 5 Stelle del Lazio a margine della Commissione congiunta Sanità e Lavoro nel corso della quale si è parlato della situazione in cui versano ben 250 dipendenti della struttura sanitaria accreditata.

“Non è la prima volta che il Nomentana Hospital si trova in una situazione fuori controllo rispetto al dilagare dei contagi nella clinica che coinvolgono dipendenti e pazienti”, ha dichiarato il consigliere Loreto Marcelli, vice presidente della Commissione Sanità e membro della Commissione Lavoro “Se la situazione dolorosa dei lavoratori che sono stati messi in cassa integrazione va risolta al più presto, va affrontato con decisione anche il problema della sicurezza e dei controlli sia nella struttura in questione che verso tutti i soggetti accreditati. In generale non possiamo permetterci nessuna tolleranza nei confronti di chi non rispetta gli accordi e parlo di quelle strutture private che in nome del solo profitto, fanno pagare le conseguenze delle proprie gestioni disastrose ai lavoratori e ai cittadini”.

E’ accaduto con la clinica a lungodenza di Rocca di Papa, alla Casa di Cura San Raffaele Pisana – ha continuato Marcelli – ed ora per l’ennesima volta ci troviamo di fronte alla stessa situazione di criticità che ricade su numerose famiglie che potrebbero trovarsi senza sostegno economico.

Servono sicurezza, controlli e norme più stringenti negli accreditamenti. Non usciremo da questo circolo vizioso – ha concluso il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle – fino a quando non sarà chiaro a tutti che la sanità privata deve essere di supporto a quella pubblica e che, il pur giusto profitto deve essere subordinato all’erogazione dei servizi per la collettività. Solo se riusciremo a mettere in moto questo meccanismo virtuoso, potremo dire di aver messo al centro la Sanità pubblica e la tutela della salute dei cittadini”

Non possono essere i lavoratori a pagare il prezzo di eventuali problemi di natura economica del Nomentana Hospital che ha ricevuto abbondanti finanziamenti dalla Regione Lazio”, ha affermato la consigliera Francesca De Vito.  “Come istituzioni abbiamo il dovere di monitorare la direzione che prende il denaro pubblico per fare in modo che la sua destinazione vada verso l’erogazione di servizi ai cittadini e la tutela dei posti di lavoro. Inaccettabile che la direzione del Nomentana Hospital si giustifichi dietro problematiche economiche per non ammettere che ci possa forse essere stata una non corretta gestione dei fondi ricevuti. Mi auguro che i lavoratori vengano reintegrati quanto prima e che si blocchi il fondo dell’integrazione salariale per dare un segnale forte di serietà e di rispetto dei soldi della comunità. Oggi come non mai abbiamo necessità sia di posti letto che di personale sanitario, e tutti, pubblici e privati accreditati, devono fare la loro parte”.

“Questa situazione di imbarazzo – ha continuato De Vito – non può essere giustificata per la seconda volta, perché come tutte le strutture pubbliche, anche quelle private avrebbero dovuto organizzarsi per ciò che sarebbe potuto succedere nella nuova ondata della pandemia”.

 

“Purtroppo, ancora una volta il Nomentana Hospital si è trasformato in un focolaio Covid, ma mentre a fine Marzo si potevano dare attenuanti alla direzione, travolta dalla prima ondata di pandemia ed aggravata dal trasferimento dei 49 pazienti dalla casa di cura di Nerola, ora non è più possibile tollerare questo nuovo focolaio, che non solo mette a rischio pazienti ed operatori ma tutto il Comune di Fonte Nuova che ospita la struttura e in cui vivo da più di venti anni”- ha dichiarato il nostro consigliere Valerio Novelli, che continua-  “ad aggravare ulteriormente la situazione è la scellerata scelta di mettere in cassa integrazione 250 lavoratori, è l’assurdità è che  a pagare le mancanze organizzative e di gestione della direzione saranno proprio loro. Ritengo inaccettabile che strutture private come il Nomentana Hospital che usufruiscono di importanti finanziamenti dalla Regione Lazio possano, in maniera così superficiale ed in un momento così delicato scaricare le proprie responsabilità sui dipendenti. Abbiamo il dovere come Regione Lazio di tutelare sia la sicurezza delle strutture pubbliche e private sia i territori che le ospitano nonché garantire i livelli occupazionali, soprattutto in un settore, che in questo periodo, ha necessità di mettere a disposizione dei cittadini ogni risorsa per arginare questa pandemia.”