Roma, 18 novembre – “Se da sette anni l’Amministrazione Zingaretti non riesce a trovare una soluzione per evitare il sistematico ricorso a Debiti Fuori Bilancio, vuol dire che esiste quanto meno un serio problema legato alla tipologia di organizzazione del lavoro che viene impostato.
Anche nella Proposta di Legge, discussa oggi in Consiglio regionale si individuano, come in passato, sempre le stesse tipologie di spesa che, di fatto, costituiscono un’anomalia alla gestione contabile dei Bilanci e non è pensabile che non si riesca a trovare un metodo alternativo per scongiurare questa modalità non ordinaria di spendere i soldi pubblici”.
Lo ha dichiarato in una nota il Gruppo Consiliare M5S alla Regione Lazio.
“Il Decreto 118 sull’armonizzazione contabile parla chiaro rispetto all’anomalia che si genera quando vengono fatte delle spese senza alcun impegno precedente e il sistema ha tutti gli strumenti e i procedimenti atti ad evitarle – ha affermato la consigliera Valentina Corrado – se questo alla Regione Lazio non avviene significa che c’è una precisa responsabilità che deve assumersi sia la Giunta, che il segretario generale Tardiola in quanto vertice amministrativo che detta disposizioni procedurali in merito all’assunzione di atti di spesa da parte dei dirigenti. Se è vero che possono intervenire impellenze imprevedibili alle quali bisogna far fronte con un processo di liquidazione non preventivato è anche vero che sono quasi sette anni che ci ritroviamo a dover pagare servizi, come ad esempio quello di facchinaggio, senza nessun impegno di spesa e sarebbe il caso che una volta per tutte si facesse un regolare contratto budget fisso, con una società in grado di svolgere tale lavoro che, per le cifre che si pagano, sembra essere per la Regione Lazio più impegnativo di quello di un corriere espresso”.
“Abbiamo espresso il nostro deciso no a questa proposta di Legge – ha continuato Corrado – mentre abbiamo votato favorevolmente al PL che prevedeva il riconoscimento dei debiti fuori bilancio derivanti da sentenze passate in giudicato, in quanto c’è un preciso obbligo di legge che impone il pagamento di tali oneri. Quanto infine alla Variazione di Bilancio per sostenere le misure volte a fronteggiare l’emergenza sanitaria ed economica, nonostante numerose perplessità suscitate dal fatto che molti spostamenti di fondi si sarebbero potuti fare diversamente, anche in considerazione dei trasferimenti di denaro che ci sono stati da parte del Governo, ci siamo astenuti perché consapevoli della necessità di emanare in tempi rapidi, provvedimenti urgenti e necessari per le famiglie, le imprese e la salute pubblica”.