Presentata Mozione per chiedere la presa in carico post-guarigione da COVID-19 e l’attivazione dei percorsi di follow-up con l’esenzione del ticket.

 

Roma, 11 gennaio – Un’attenzione particolare va prestata, anche dopo la guarigione, a coloro che hanno contratto il Covid-19, al fine di valutare i possibili esiti di una malattia sulla quale al momento non si ha un quadro chiaro rispetto alle possibili ripercussioni sull’organismo a medio e lungo termine.

Da qui la Mozione presentata dai consiglieri regionali M5S Francesca De Vito e Loreto Marcelli, con la quale si chiede alla Giunta regionale del Lazio la presa in carico post-guarigione da COVID-19 e  l’attivazione dei percorsi di follow-up con l’esenzione del ticket.

“E’ stato evidenziato che nella maggior parte dei pazienti sintomatici colpiti dal virus Covid-19, e guariti – ha dichiarato Francesca De Vito – possono persistere sintomi  anche invalidanti che richiedono la prosecuzione di cure. E’ fondamentale dunque, prevedere non solo una specifica attività di ricerca di tipo osservazionale, per individuare eventuali effetti postumi o complicanze che possano richiedere interventi sanitari, ma anche garantire loro l’esenzione del pagamento del ticket. La mozione mira ad impegnare la Giunta ad intraprendere azioni e provvedimenti  atti a garantire  percorsi di follow-up basati su indicazioni uniche  e condivise, tali da consentire un’azione omogenea su tutto il territorio. L’esigenza di conoscenza sul decorso dopo la guarigione clinica dei pazienti affetti da tale patologia rappresenta, in questa fase, un ambito di particolare rilevanza, anche per le possibili ricadute sulla programmazione del sistema sanitario regionale”.

“E’ opportuno mettere a disposizione dei cittadini del Lazio un programma di sorveglianza che consentirà alle persone che hanno contratto il COVID-19 di essere seguite dai professionisti del SSR anche dopo la guarigione – ha affermato Loreto Marcelli – con un percorso sanitario dedicato tale da assicurare un’attività clinico-diagnostica modulata in base alla severità  della sintomatologia presentata e per la realizzazione di studi mirati per meglio comprendere la malattia e indagare, in particolare, sugli strascichi che possono generarsi nel tempo. Tale percorso consentirebbe di attivare specifiche indagini diagnostico-terapeutiche post-fase acuta, coordinate principalmente da medici internisti o dai medici di medicina generale, avvalendosi anche delle USCA, che potranno coinvolgere, in base all’esito delle indagini, altri specialisti del SSR (pneumologi, neurologi, cardiologi, nefrologi, ecc.). La presa in carico dei pazienti Covid -19, dimessi dagli ospedali o colpiti in modo serio dal virus e curati a domicilio o in strutture sanitarie e socio-sanitarie del SSR, è determinante per sostenere, al meglio delle possibilità clinico-assistenziali, le persone che hanno già dovuto affrontare questa situazione complessa ed imprevista”.