Le terapie mediche per il trattamento dei pazienti oncologici devono essere affiancate da un supporto psicologico che non lasci soli i pazienti e le loro famiglie
Per sconfiggere un mostro che colpisce così forte come fa il cancro c’è bisogno di testa, cuore ed equilibrio. Da qui la Proposta di Legge sull’istituzione del servizio psico-oncologico nella rete oncologica regionale, a prima firma Loreto Marcelli che abbiamo presentato e che è stata discussa in Commissione Sanità alla presenza delle associazioni che si occupano di cambiare quotidianamente con il loro prezioso lavoro la vita dei malati colpiti da cancro.
Nel confronto con pazienti, associazioni e medici è stato chiaro fin da subito, quanto la valutazione delle dimensioni psicologiche e sociali siano un elemento fondamentale del trattamento e quanto sia importante che ciascuna figura terapeutica che dia supporto al paziente. I cambiamenti negli ultimi anni a livello aziendale, specificamente nell’introduzione dei percorsi di accreditamento, hanno permesso che molti servizi di psiconcologia, anche in mancanza di normative nazionali e regionali, potessero mettere a punto obiettivi e indicatori come altri servizi assistenziali.
La psico oncologia è dunque già una realtà per medici, pazienti e familiari ed è giunto il momento di legiferare sulla materia che non può essere lasciata solo al buon senso delle amministrazioni ospedaliere. In questo senso è davvero importante il lavoro che da anni svolgono tutte quelle associazioni che assistono i malati oncologici, che sono state invitate a presentare le proprie osservazioni in Commissione, al fine di migliorare la proposta di legge, che deve essere scritta con chi ogni giorno è alle prese con un problema di così grande portata.