Roma, 17 giugno – “Quanto accaduto nella RSA di Santa Marinella, che, da quello che si apprende, sarebbe diventato una sorta di lager per molti anziani ricoverati, impone una presa di posizione netta e azioni rigorose da parte della Regione Lazio, visto che si tratta di una struttura accreditata e dunque, di fatto, facente parte del servizio sanitario pubblico. Per tale motivo ho presentato un’interrogazione al Presidente della Regione e l’Assessore alla Sanità e Integrazione Socio-Sanitaria per sapere quali provvedimenti intendano assumere e far assumere alla Asl competente nei confronti della RSA “Santa Marinella” in ordine ai gravi fatti giudiziari riportati ieri dagli organi di stampa”.
Così in una nota Devid Porrello, consigliere M5S alla Regione Lazio e vice-presidente del Consiglio regionale.
“I reati per i quali sono indagati gli operatori socio-sanitari della RSA, sono numerosi e raccapriccianti – afferma Porrello – ancor più perché perpetrati nei confronti di persone non autosufficienti: si va dal maltrattamento, al sequestro di persona, alla falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici”.
“In una Convenzione sanitaria entrambe le parti, devono impegnarsi a tenere, quale elemento essenziale dell’accordo, un comportamento diligente, improntato ai principi di buona fede, lealtà e trasparenza, assicurando che le strutture siano in possesso, oltre che dei requisiti per l’accreditamento, anche dei requisiti minimi di affidabilità e onorabilità in ordine ad una corretta gestione del rapporto con gli utenti, con gli Enti del SSR e con la Regione, al fine di elevare gli standard di qualità. Principi che nella RSA di Santa Marinella sono venuti meno nella totale mancanza di rispetto della persona e dei suoi diritti”, ha concluso il vice-presidente del Consiglio regionale del Lazio.