Il Consiglio Regionale ha approvato due nostri Ordini del Giorno che vogliono tutelare il territorio della Regione, fermando il consumo di suolo e limitando la dispersione delle risorse idriche.
Sul consumo di suolo abbiamo chiesto che la Regione intervenga al più presto con un’adeguata pianificazione e regolamentazione. Il documento sulla Strategia regionale per lo Sviluppo Sostenibile evidenzia il trend negativo del Lazio rispetto all’azzeramento del consumo di suolo annuale entro il 2050 e, nonostante una riduzione riscontrata nel breve periodo, gli interventi non sono comunque sufficienti a garantire l’azzeramento nel 2050, obiettivo che l’Europa e le Nazioni Unite ci chiedono di raggiungere.
Per questo è fondamentale riqualificare, al più presto, le opere edilizie e infrastrutturali esistenti, regolamentare le nuove opere edilizie e infrastrutturali al fine di mantenere il suolo quanto più possibile libero da sigillature, aumentare le infrastrutture verdi a rilevanza ecologica e pianificare le opere di desigillatura di superfici inutilmente lastricate.
Anche per le risorse idriche abbiamo invitato la Regione a intervenire per limitare drasticamente la dispersione delle acque e ridurre il superamento dei livelli di arsenico nelle acque destinate al consumo umano su tutto il territorio regionale. Per fare ciò è necessario investire risorse per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle reti idriche esistenti e procedere anche alla manutenzione straordinaria dei dearsenificatori già esistenti.
La Commissione Europea ha recentemente deciso di deferire l’Italia alla Corte di Giustizia per il mancato rispetto della direttiva sull’acqua potabile nella provincia di Viterbo, dove, in alcuni comuni, i livelli di arsenico e di fluoruro superano da tempo i livelli consentiti, con il rischio di causare seri danni alla salute dei cittadini.
Nella Strategia regionale per lo Sviluppo Sostenibile è evidente il peggioramento della dispersione idrica nella rete di distribuzione comunale, che passa dal 35,0% al 52,9% tra il 2005 e il 2015, attestandosi così su un valore nettamente superiore alla media italiana (41,4%). È dunque fondamentale che la Regione attui, come linee d’azione prioritarie, il miglioramento della qualità attraverso la gestione dei suoli e dei soprassuoli, la riduzione delle perdite idriche, con attenzione alle infrastrutture di rete, nonché il miglioramento della gestione della risorsa idrica.
Tutti questi interventi sul territorio regionale, ormai sempre più vulnerabile agli eventi atmosferici, sono perfettamente realizzabili con progetti e cantieri diffusi. Tocca a noi creare le premesse per lasciare ai nostri figli un territorio sicuro e più vivibile, così come dobbiamo sempre garantire l’accesso all’acqua in quanto diritto fondamentale e inalienabile.