Sono in arrivo i caschi refrigeranti nelle Unità Operative di Oncologia mammaria nella Regione Lazio. L’Ospedale di Sora sarà il primo nosocomio che sarà dotato di questi importanti dispositivi che impediscono o riducono al minimo la caduta dei capelli nelle donne affette da tumore al seno che si sottopongono a chemioterapia.
Si tratta di un risultato importante che dà seguito alla Mozione del Capogruppo Loreto Marcelli, approvata lo scorso dicembre dal Consiglio Regionale e accolta favorevolmente dall’Assessore D’Amato, con la quale si chiedeva alla Regione Lazio di dotare tutte le Unità Operative di Oncologia mammaria di un numero congruo di dispositivi.
Nel corso di trattamenti chemioterapici e terapie radianti, la caduta dei capelli, sia essa parziale o temporanea, rappresenta senza dubbio uno degli effetti collaterali più temuti, determinando risvolti psicologici traumatizzanti che, spesso, fungono da deterrente alle cure. Studi scientifici internazionali pubblicati già da anni hanno confermato che il casco refrigerante può rappresentare un valido aiuto psicologico e un ottimo antidoto alla perdita dei capelli, grazie alla capacità di raffreddare il cuoio capelluto e di restringere i piccoli vasi sanguigni che lo irrorano tale da ridurre la quantità di farmaco che lo può raggiungere.
Tuttavia numerosi centri di senologia del Lazio lamentano la carenza ed in molti casi addirittura la mancanza dei caschi refrigeranti. Eppure il carcinoma della mammella è il tumore più frequente fra le donne, per incidenza e mortalità e le opzioni terapeutiche attualmente disponibili per il suo trattamento sono la chirurgia, la radioterapia, la chemioterapia, l’ormonoterapia e la terapia mirata.
L’arrivo dei caschi refrigeranti nel Lazio porterà finalmente un aiuto e un sollievo per i tanti, troppi malati che quotidianamente affrontano sfide e dolori, ma soprattutto permetterà di umanizzare le cure, consentendo ai pazienti di accettarle meglio e di mitigare il devastante impatto psicologico.