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Casa della salute di Sezze: un mistero per gli stessi dirigenti della ASL di Latina

13 Maggio, 2014

Case-SaluteDavide Barillari e la task force sanità del M5S Lazio hanno incontrato presso la direzione della ASL di Latina nel pomeriggio del 12 maggio i dirigenti responsabili del progetto “casa della salute” di SEZZE (Ardia e Belardino), a seguito della diffida all’accesso agli atti effettuato dal M5S Lazio. In tale incontro, dopo una articolata discussione, sono stati consegnati al consigliere solo una minima parte dei documenti richiesti.

Le risposte sono state vaghe e dalle parole dei responsabili si deduce che non è stato preparato nessun Business Plan, non esiste un cronoprogramma, un regolamento attuativo, non sono stati valutati costi, benefici e non esiste una previsione del carico di attività della struttura stessa. Non sono prevedibili i servizi che saranno offerti dalla casa della salute, poiché’ sia i moduli base che quelli “aggiuntivi” saranno definiti in corso d’opera nei prossimi anni.

La casa della salute è un “cantiere aperto”, un “percorso da attivare”, nonostante abbiano già speso 400.000 euro per acquistare pc e forniture da ufficio e in più altri 400.000 euro per un accordo con i medici di medicina generale. Non esiste una pianta organica, non c’è previsione per quante persone lavoreranno nei prossimi anni in questa struttura. “dipende, lo vedremo mese per mese in base ai primi percorsi di assistenza terapeutica che attiveremo a giugno e a dicembre”, hanno detto i dirigenti.

Altro elemento che fa riflettere: le case della salute non sono ancora state accreditate perché i documenti che attestano i requisiti necessari per ottenere l’accreditamento “sono in corso di lavorazione”, in altre parole stanno fornendo prestazioni sanitarie ai cittadini senza un’autorizzazione della regione Lazio avendo però già ricevuto lo stanziamento.
I costi, uno dei nodi del progetto Casa della Salute: secondo gli stessi dirigenti “non sono prevedibili e quantificabili” però è stato esteso un unico appalto regionale per pasti e pulizie aumentando i costi per la stessa ASL.

Riguardo alla tempistica per l’apertura, nonostante il taglio del nastro inaugurale da parte di Zingaretti davanti a una platea di fotografi e giornalisti ci vorrà minimo un anno per vedere attive le prime “funzioni base” ma gli stessi dirigenti confermano che dipende da quanto “i cittadini capiranno l’importanza della casa della salute, è un processo culturale e la cultura non si cambia in pochi anni”.

Barillari ha quindi chiesto come la regione Lazio voglia cambiare la cultura dei cittadini e se era in agenda una campagna informativa. La risposta è stata ovviamente negativa ma “è stato distribuito un volantino all’inaugurazione”.
Questo è forse il problema delle Case della Salute nel Lazio, si è pensato solo all’inaugurazione.

Vista l’impossibilità di acquisire la documentazione, è stata presentata una richiesta formale direttamente al commissario ad acta Nicola Zingaretti e chiesta al Presidente del consiglio regionale l’apertura ufficiale di un’indagine conoscitiva.