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Diritto allo studio: una vittoria dell’opposizione intelligente

4 Luglio, 2018

Fare un’opposizione intelligente non è mai semplice, perché quando non si è al governo si tende sempre e comunque a bocciare – a prescindere dal merito – i provvedimenti della maggioranza. Ma sarebbe un modo di far politica limitante, istintivo, e non sempre votato a fare il bene dei cittadini di cui noi siamo portavoce.

Altra cosa è tentare, anche dall’opposizione, di migliorare la vita dei cittadini laziali partecipando in maniera determinante all’attività legislativa, bocciando provvedimenti che riteniamo inaccettabili, e invece modificando secondo i nostri valori quei progetti di legge che riteniamo emendabili, senza pregiudizi di sorta.

Così abbiamo fatto con la legge appena approvata sul diritto allo studio, ottenendo un risultato che per noi è una bella vittoria.

Vittoria a partire dal numero cospicuo di emendamenti da noi proposti e approvati in Commissione: ben 10, oltre a quelli assorbiti dalla maggioranza. Tra questi c’è un risultato storico: l’inserimento del suffragio universale per l’elezione del rappresentate degli studenti nel Cda di Laziodisu, da oggi rinominato Di.S.Co (Ente regionale per il diritto allo studio e la promozione della conoscenza). L’elezione infatti non passerà più dalla Consulta regionale per il diritto allo studio, bensì sarà eletto con apposita scheda da tutti gli studenti del Lazio in concomitanza con l’elezione del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari. Inoltre, a rafforzare la rappresentanza studentesca nel Cda, ci sarà il presidente della Consulta, il quale potrà partecipare ed intervenire, pur non avendo diritto di voto.

Contro i professionisti della poltrona, siamo riusciti a porre un limite ai mandati del presidente e dei membri del Cda che, in carica per un triennio, saranno rinnovabili una sola volta. Abbiamo inoltre posto l’obbligo in capo all’Ente di promuovere “apposite forme di tutela idonee ad incoraggiare i dipendenti a denunciare gli eventuali illeciti di cui vengono a conoscenza nell’ambito dell’attività lavorativa” un incentivo al whistleblowing coerentemente con la visione che il M5S ha dell’amministrazione pubblica: trasparenza prima di tutto. Non meno rilevante la nostra proposta, anch’essa approvata, di mettere a disposizione spazi fisici e virtuali per consentire agli studenti di organizzare dibattiti pubblici riguardanti gli interventi, i servizi e le prestazioni dell’Ente.

La riforma non ha riguardato solo la governance del diritto allo studio regionale. Ci siamo anche soffermati sugli obiettivi e i servizi da offrire all’utenza studentesca, tra cui la necessità di rafforzare attività di orientamento ed inserimento nel mondo del lavoro attraverso la promozione di intese con le associazioni datoriali e di categoria più rappresentative del tessuto socio economico regionale.

Il risultato ottenuto oggi, dunque, non è solo una grande vittoria per noi, ma una grande vittoria per gli studenti, un passo avanti importante per tutti gli studenti universitari del Lazio. Per la prima volta, dopo cinque anni di commissariamento, avranno finalmente una legge che veramente tutela il loro diritto allo studio.

Fare opposizione non è mai facile, come dicevamo all’inizio, ma quando si riesce a trovare il modo di interagire con altre forze politiche per migliorare la vita dei cittadini, noi ci siamo e ci saremo sempre, perché questa è la ragione prima e ultima del nostro fare politica.