Il 20 maggio nel consiglio regionale straordinario dedicato all’emergenza coronavirus abbiamo presentato e fatto approvare tre ordini del giorno, rispettivamente su tre settori principali – Sanità, Imprese e Pari opportunità – contenenti una serie di azioni concrete per gestire le ricadute socio-economiche della pandemia e migliorare ciò che, proprio nel momento di maggiore bisogno, non ha funzionato.
È proprio nei momenti di crisi, quando le circostanze ci mettono alle strette, che siamo portati a trovare nuove soluzioni, utili non solo a superare gli ostacoli che si sono presentati ma anche a rimettere in discussione storture strutturali e ormai obsolete.
Questa è l’opportunità che possiamo, e vogliamo cogliere, nell’emergenza coronavirus: andare oltre l’emergenza e far ripartire il cuore pulsante della nostra regione. Meglio di prima. #RipartiAmoLazio

#RipartiAmoLazio, il Lazio riparte dalla Sanità

L’emergenza Covid19 ha reso finalmente chiare a tutti le falle del nostro Sistema Sanitario e l’importanza di dare alla Sanità pubblica un ruolo di primissimo piano. Per far ripartire il Lazio su un nuovo modello di Sanità abbiamo presentato e fatto approvare, in occasione del consiglio regionale straordinario sull’emergenza coronavirus, un ordine del giorno, a prima firma del consigliere Loreto Marcelli, con il quale  si identificano una serie di azioni da mettere in campo nella fase post-emergenza.

#RipartiAmoLazio, il Lazio riparte dalle imprese

Contributi a fondo perduto, riduzione della pressione fiscale, rilancio del tessuto produttivo e dei poli industriali e turistici della regione.
Queste alcune delle misure proposte dal Movimento 5 Stelle in un Ordine del Giorno a prima firma Valentina Corrado, per far ripartire le imprese della nostra regione, approvato nel consiglio regionale straordinario sull’emergenza covid19.

#RipartiAmoLazio, il Lazio riparte dalle pari opportunità

La Fase Due dell’emergenza sanitaria richiede un forte impegno da parte delle Regioni, alle quali nei limiti delle proprie competenze, viene chiesto uno sforzo analogo a quello fatto dal Governo per il sostegno delle famiglie e in particolare delle mamme lavoratrici, doppiamente gravate in questo periodo con la larga diffusione delle nuove formule di lavoro da casa o, nella maggior parte dei casi, costrette a scegliere tra famiglia e lavoro nel momento in cui uno dei due genitori deve tornare a lavoro e l’altro rimanere a casa.