Il Movimento 5 Stelle non apprezza il decreto legge proposto dal Governo Meloni e ha espresso una forte critica sul tema delle carceri
Il Movimento 5 Stelle (M5S) ha espresso una forte critica nei confronti del decreto legge proposto dal governo Meloni sul tema delle carceri, definendolo “assolutamente inconsistente”. Secondo gli esponenti del M5S nelle commissioni Giustizia della Camera e del Senato e nel Comitato Giustizia e Legalità – tra cui Stefania Ascari, Anna Bilotti, Federico Cafiero De Raho, Valentina D’Orso, Carla Giuliano, Ada Lopreiato, Giulia Sarti e Roberto Scarpinato – il decreto non risponde adeguatamente alle necessità di miglioramento delle condizioni di vita all’interno degli istituti penitenziari né si pone come soluzione efficace per affrontare l’emergenza in modo strutturale.
Una delle principali lacune evidenziate dal M5S riguarda la mancanza di investimenti necessari per rendere le carceri luoghi dignitosi sia per i detenuti che per il personale che vi lavora. La critica si estende alla visione a breve termine del decreto che non sembra creare le basi per superare l’emergenza carceraria in modo duraturo.
Carceri: la questione degli agenti di Polizia Penitenziaria
Un altro punto sollevato dal Movimento riguarda l’assunzione prevista di soltanto 1000 agenti di Polizia Penitenziaria entro la fine del 2026. Tale numero viene considerato nettamente insufficiente rispetto al fabbisogno reale denunciato dai sindacati, stimato in circa 18mila unità. Questo gap tra le necessità effettive e le misure proposte mette in dubbio la capacità del decreto di affrontare concretamente i problemi legati al sovraffollamento e alla gestione delle strutture penitenziarie.
Il governo ha previsto anche la creazione di nuove strutture residenziali idonee all’accoglienza e al reinserimento sociale dei detenuti. Tuttavia, secondo il M5S questa proposta appare come una “scatola vuota” data l’indeterminatezza dei criteri con cui verranno selezionati i detenuti destinatari e l’assenza di un piano chiaro su quanti potrebbero uscire a breve termine dalle carceri per alleggerire il sovraffollamento. Di fronte a quello che considerano un approccio inefficace da parte del governo attuale, gli esponenti M5S propongono come soluzione le Case di Comunità di Reinserimento Sociale.
Queste strutture sarebbero destinate ai detenuti con una pena residua non superiore a dodici mesi e avrebbero lo scopo specifico di garantire un accompagnamento efficace al reinserimento sociale. Il movimento sottolinea l’importanza della rieducazione come finalità ultima della pena detentiva, finalità che rimane irrealizzata senza interventi mirati come quelli da loro suggeriti. Il Movimento 5 Stelle si appresta a presentare emendamenti volti ad aumentare le risorse disponibili e definire criteri più chiari per la selezione dei detenuti da destinare alle nuove strutture residenzialie proposte dal governo Meloni.